«A volte ci si illude che per risolvere i problemi bastino finanziamenti adeguati». Rivolgendosi ai sindaci ricevuti ieri mattina in udienza, Papa Bergoglio ha toccato subito il nervo scoperto delle amministrazioni locali alle prese con un costante e complicato esercizio ovvero garantire servizi adeguati alle proprie comunità facendo quadrare, nel contempo, i conti. «Non è vero» dice papa Francesco alla delegazione dell’Anci guidata dal presidente Decaro. I soldi non sono tutto. In realtà – dice il Pontefice – «occorre anche un progetto di convivenza civile e di cittadinanza: occorre investire in bellezza laddove c’è più degrado, in educazione laddove regna il disagio sociale, in luoghi di aggregazione sociale laddove si vedono reazioni violente, in formazione alla legalità laddove domina la corruzione. Saper sognare una città migliore e condividere il sogno con gli altri amministratori del territorio, con gli eletti nel consiglio comunale e con tutti i cittadini di buona volontà è un indice di cura sociale». Tra gli amministratori del Paese c’è anche Piero Castrataro con i colleghi molisani Roberto Gravina, primo cittadino di Campobasso, Lino Gentile, sindaco di Castel del Giudice e Pompilio Sciulli presidente dell’Anci Molise. «È stata una grande emozione essere ricevuto in udienza da Papa Francesco – dice il sindaco di Isernia -. Significativi i messaggi emersi. In particolare mi associo a quello del presidente nazionale Antonio Decaro che ha sottolineato l’importanza della riscoperta dello spirito di comunità in questo difficile momento storico legato alla pandemia. Grande la sensibilità di Papa Francesco, cui va un profondo ringraziamento, che ha voluto rimarcare il ruolo decisivo dei sindaci, intesi come figure al servizio dell’intera comunità».
Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e presidente dell’Anci, rivolgendosi al Papa nel corso dell’udienza che ha concesso a 120 tra sindaci, consiglieri e rappresentanti delle associazioni regionali, ha fatto riferimento al particolare momento storico che gli amministratori stanno vivendo ormai da più di due anni: «Tra i nostri concittadini c’è una grande voglia di riprendere a vivere, di tornare alla normalità e se possibile di ritrovarsi dopo la grande paura in città migliori di come erano prima. Noi sindaci – l’impegno di Decaro davanti al Ponteficie – accompagneremo il nostro Paese in questa rinascita, torneremo a vivere pienamente insieme ai nostri concittadini».
Ai sindaci Bergoglio ieri ha poi detto: «La stessa politica di cui siete protagonisti può essere una palestra di dialogo tra culture, prima ancora che contrattazione tra schieramenti diversi. La pace non è assenza di conflitto, ma la capacità di farlo evolvere verso una forma nuova di incontro e di convivenza con l’altro».